da "www.buonenotiziebologna.it"
“La Banca del tempo : una risorsa umana inesauribile”
Una soluzione dal basso, un'organizzazione orizzontale,
una risposta alla crisi sociale ed economica. Se le ragioni che sottostanno allo esplodere della crisi attuale possono essere riassunte in tre eccessi: di indebitamento, di capacità produttiva ed eccesso di disuguaglianza, gli effetti della crisi dureranno a lungo e prospettano uno scenario-plausibile in cui al centro emergerà come tema di fondo la necessità di un nuovo Modello Di Sviluppo e di una nuova Architettura di Governo del mondo. Ma un nuovo assetto non si affermerà senza grandi contrasti e conflitti tra aree e tra classi sociali.
Sembra un caso ma, in questi tempi, si sta assistendo ad una “Rivoluzione associativa/relazionale”, cioè una propensione, mai vista prima, delle persone ad associarsi e ad autorganizzarsi, propensione che tende ad esaltarsi in tutti i momenti di crisi. Molti, poi, concordano ed è anzi quasi diventato un luogo comune, che la caratteristica di fondo della nostra epoca sia diventata l’individualizzazione, l’affermazione sempre più piena di quella che viene definita la “società degli individui”. Alcuni vedono in tale evoluzione un segno negativo, una società della perdita progressiva di socialità, altri un ulteriore passo in avanti invece del principio di libertà, della affermazione del valore dell’individuo.
Il processo di individualizzazione chiama in causa la solidarietà tra diversi, la solidarietà cosiddetta organica, in cui all’ampliamento positivo dello spazio di libertà si accompagna sempre un innalzamento della domanda di relazione, di protezione e di sicurezza.
E oggi la sicurezza sembra essere l’aspetto dominante della vita sociale. “Sicurezza” deve essere un tema costante di ricerca con l’obbiettivo di far vivere meglio le persone, si lega al tema del lavoro, alla cura della salute, dell’infanzia, dell’adolescenza e della vecchiaia. “Sicurezza” e “cultura” sono concetti strettamente correlati così come lo sono “ignoranza e paura”.
Le Banche del tempo, (BdT), si collocano, quindi, in una prospettiva economica sociale di profonda crisi in cui si assiste ad un’accelerazione di tutti i fenomeni di malessere sociale: disoccupazione, disuguaglianza, migrazione ed esclusione sociale.
Le BdT, proprio di fronte alla constatazione che lo “star-bene” implica sempre più lo sviluppo organizzato dei bisogni relazionali oltre a quelli materiali, pongono tale questione al centro della propria azione e della propria modalità d’intervento.
Infatti la caratteristica distintiva delle BdT, cioè lo scambio come reciprocità, non sta nella cosa donata o nella quantità ma nell’attivare “la relazione tra le persone”.
La forza della BdT sta, inoltre, nella capacità di affiancare ed integrare le tradizionali iniziative del volontariato, ma diversificandosi nettamente dalle stesse, senza contrapposizione, poiché il principio regolatore della BdT è lo scambio delle risorse delle persone (mentali - naturali - culturali - sociali), valorizzando parimenti le potenzialità che ciascuno di noi possiede, partendo dalla constatazione che ci sono categorie di persone con tempi inutilizzati (anziani, donne, disoccupati) ed altre categorie che necessitano di tempo supplementare per svolgere le proprie attività quotidiane.
Le BdT, in sintesi, propongono la cultura dei diritti e dell’inclusione sociale come antidoto all’insicurezza sociale.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere ed intervistare Giusi Lumare, ricercatrice in Scienza dell’Educazione, coordinatrice di MOMO Banca del Tempo nel quartiere Navile Bologna coofondata con Salvatore Panu studioso musicista e ricercatore.
Ci puoi raccontare questa esperienza.. spiegare di cosa si tratta, come funziona?
Sei anni fa, da un’idea mia e di Salvatore , all’interno della scuola Popolare di musica Ivan Illich si era organizzato un sistema di scambio tra utenti, es.: lezioni di strumento in cambio di sevizi di segreteria ecct. cercando di equiparare tutte le attività al tempo impiegato, da questa esperienza parte l’idea di Momo sul territorio della Bolognina. Ho imparato che le BdT prendono piede negli anni ’80 e che nel 1995 il centro di documentazione “Il Cittadino ritrovato”, (Il Centro raccoglie tutte le principali deliberazione delle Amministrazioni locali aventi ad oggetto l'innovazione organizzativa e la creazione di nuovi servizi per migliorare i rapporti tra i cittadini e l'ente), istituisce “Tempomat” osservatorio nazionale sulle BdT che, non è stato un coordinamento e neppure un'associazione nazionale, bensì possiamo definirla una sezione tematica, negli anni è divenuta un luogo nazionale di riferimento per chiunque desiderasse informazioni e servizi relativi alle BdT.
La BdT si basa sullo scambio gratuito di "tempo", è un sistema in cui le persone scambiano attività, servizi e saperi. Per costituirne una basta un gruppo di persone (anche soltanto 5 o 6) motivate e, se possibile, un ente promotore (comune, associazione, scuola, sindacato, …). Occorrono poi poche risorse materiali: uno spazio per tenere le riunioni e per favorire la conoscenza e la socializzazione tra gli aderenti, un telefono e, se possibile, un computer collegato a internet e una stampante. Chi aderisce specifica quali attività e/o servizi intende offrire e apre un proprio conto corrente, come in una banca, dove però, al posto degli euro, si depositano ore. Chi ha offerto un servizio acquisirà un credito di ore e sarà in grado di spenderle ricevendo altri servizi. Nella Banca del Tempo però non è necessario restituire un servizio esattamente a colui che l´ha fornito: è un sistema aperto e non si contraggono debiti con qualcuno in particolare. Un´ora vale sempre un´ora, a prescindere dal servizio scambiato, per imparare a dare e a ricevere tempo con fiducia. Tutti gli scambi sono gratuiti; è previsto solo un rimborso spese (per esempio, per i mezzi di trasporto o eventuali materiali utilizzati nel lavoro svolto) e una quota associativa, per lo più annuale, variabile da Banca a Banca. Una cosa a cui tengo è sottolineare che nessuno quando scambia perde del tempo.
Come ci si iscrive e con quali motivazioni?
Per aprire un "conto" in questa insolita banca, ci si può rivolgere ad una delle BdT presenti nel territorio cittadino e, solitamente, attraverso un colloquio diretto, per farsi un’idea di affidabilità, di vita e interessi, dando indicazioni delle proprie disponibilità e delle proprie richieste. Chi partecipa alla BdT lo fa per molteplici ragioni, principalmente avere un miglior rapporto con un bene che tutti possediamo e che spesso gestiamo male: il tempo. Ma non solo, lo si fa per allargare la propria rete amicale e di parentela, confrontarsi con realtà a noi non-affini senza pregiudizi, perché la varietà e le differenze, siano esse etniche, culturali o generazionali, sono una grande ricchezza di questo mondo, ed inoltre per realizzare concretamente uno spazio in cui è garantita reale parità fra tutti i soggetti. Il valore della prestazione in tempo non tiene conto, quasi provocatoriamente, delle differenze economiche che nella società esistono fra persone e fra professionalità diverse; mette sullo stesso piano la casalinga che fa la torta e il musicista che insegna a suonare il sax.
In ultimo partecipare ed essere cittadino attivo. Si partecipa alle regole di una comunità, alle decisioni importanti, ma si partecipa anche a momenti di festa e divertimento, nello scambio si dà per avere e si riceve per offrire; si scambia per socializzare e conoscersi.
Mi pare di capire che non ci sono intermediazioni tra le persone. Questo comporta qualche problema, nessuno ne approfitta?
Possono capitare casi problematici, l’esempio più eclatante è di un uomo di 50 anni che usava la BdT per contattare donne, e poi altri con problemi psichici che cercano aiuto.
La BdT non può farsi carico di questi problemi, un elemento fondamentale di base è l’autonomia, le persone devono essere in grado di gestire il software, di sentirsi responsabili, di appartenere alla comunità è in ultimo ma molto importante di partecipare.
La BdT e una rete autonoma e ci sono dei limiti oltre al quale non si va, è difficile che qualcuno approfitti, è un meccanismo virtuoso e i furbi durano poco.
Stranamente le persone son più disponibili a donare che ricevere, e più facile dare che chiedere, l’autonomia a cui mi riferivo prima, tocca anche questo, autonomia soprattutto del chiedere, ricordando che la BdT non è un organo assistenziale.
Le attività delle BdT sono molto diverse: lezioni cucina, manutenzioni casalinghe, accompagnamenti e ospitalità, babysitteraggio, cura di piante e animali, scambio, prestito o baratto di attrezzature varie, ripetizioni scolastiche e italiano per stranieri, etc. Anche il tempo dedicato all'organizzazione, all'accoglienza e alle riunioni o feste viene in genere valutato come tempo scambiato e quindi accreditato o addebitato nel conto personale del socio.
.La BdT annulla le differenze tra i vari servizi proposti e le equipara tutti al tempo: 1 ora di facchinaggio e uguale a 1 ora di lezione di greco, o un ora di dog sister. Ogni ora viene valutata per un'ora, indipendentemente dal valore monetario del tipo di prestazione svolta. Le persone quindi, ricevono crediti in ore, che verranno restituiti in ore di servizi.
Una diffusione interessante delle BdT è nelle scuole medie e nelle superiori. Il merito va ad alcune insegnanti che hanno compreso che queste associazioni sono essere un veicolo per l’educazione alla reciproca solidarietà e al valore della comunità. Oltre all’aiuto che i migliori in classe offrono ai meno capaci, grazie ad esse i ragazzi si scambiano soprattutto saperi esterni alla scuola e quasi sempre sono i meno bravi negli studi ad insegnare qualcosa ai migliori. Ad esempio: a nuotare, a suonare la chitarra o il pianoforte oppure a farsi una cultura sulla musica rock. In alcuni casi si sono formati piccoli gruppi di teatranti che offrono i loro spettacoli ad associazioni di adulti e anziani, favorendo in tal modo scambi e relazioni intergenerazionali davvero uniche. Nei primi anni Duemila le BdT hanno conosciuto un notevole sviluppo e sono state oggetto di decine di tesi di laurea, di centinaia di articoli, interviste, pubblicazioni.
Intervista a cura di Clinio Occhi
perchè spendere soldi per un servizio o rinunciarvi per mancanza di tempo?
C'è la Banca del Tempo ...MOMO.
cura della persona ,lavori manuali, elettricista ,idraulico ,traduzioni ,assistenza computer, massaggi, taglio di capelli ,aiuto in casa, lezioni, babysitter, servizio taxi, questioni burocratiche, imparare a suonare, corso di yoga, traslochi ....
tutto questo ed altro ancora da inventare può essere oggetto di scambio grazie alla Banca del Tempo MOMO